Era un mondo diverso, era il mondo dei non-perchè, era il mondo dell' immaginazione, era il mondo dell' essere noi stessi, era il mondo della nostra essenza.
Non vi era il bello e il brutto, il bene e il male, l' alto e il basso, il piccolo e il grande.
Tutto, era un semplice, meraviglioso stupore.
Era il tempo degli inizi, era il tempo della formazione, era il tempo della crescita.
Siffatte strutture, livelli, gradi, numeri, divisori, astratti mentali di rigidità dell' esperienziale, che man mano si sono poi succedute nelle formazioni individuali, hanno fatto si che si perdesse quel senso di meraviglia e di gioia verso la vita.
Rimangono purtuttavia, brandelli mnemonici, un baluardo e insieme un' ancora che ricordano ad ogni-uno di noi chi eravamo e cosa facevamo.
Poichè, è questa la difficoltà maggiore, il ri-conoscere quella parte di noi, che con il tempo abbiamo imparato a nascondere, abbiamo imparato a distanziare, tenere lontana.
Inganni quindi, Illusioni, il Tradire noi stessi nella vita di tutti i giorni.
Fondamentalmente, è questa la nostalgia, l' essere profondamente consapevoli di eventi, fati e destini umani.
L' atto più semplice che un cuore possa fare e possa dare, è quindi il pianto.
Poichè non è un pianto verso la vita, ma verso noi stessi.